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Stifone: il Comune intitola l'ex centrale idroelettrica all'ingegnere Aldobrando Netti
Dopo l'intitolazione dei "Giardini del Pescetto" al dottor Geppino Micheletti, il Comune ha decisio di intitolare ad un altro illustre personaggio l'ex centrale idroelettrica di Stifone. Si tratta dell'ingegner Aldobrando Netti, deputato del Regno D'Italia, che ha dato i natali alla diffusione dell'energia idroelettrica nel nostro Paese. Sabato 9 aprile a Narni si è svolta la cerimonia riguardante l'intitolazione dell'ex centrale idroelettrica di Stifone.
CHI ERA ALDOBRANDO NETTI
"Aldo Netti - si legge sul sito montesca.eu -, nacque a Stifone, da una famiglia molto modesta. Il padre Pietro, infatti, possedeva un piccolo mulino da grano. A causa dell’indigenza in cui versava, pur essendo molto interessato alle materie scientifiche e tecniche, Netti fu costretto a lasciare la scuola all’età di 12 anni. Il suo amore per lo studio, tuttavia, fu ripagato qualche tempo dopo, quando riuscì a conseguire una borsa di studio di 600 lire, erogata dal Comune di Narni, la quale gli permise di frequentare l’Istituto Tecnico di Terni. Nel 1885, dopo aver ottenuto un cospicuo finanziamento dalla Deputazione Umbra (2.000 lire), si trasferì a Milano per seguire i corsi dell’Istituto Superiore Politecnico, dove si laureò in ingegneria industriale. Tornato nelle terre natie, nei suoi primi anni di attività lavorativa si appoggiò alla casa Ganz, la quale da tempo intratteneva contatti con alcune aziende operanti in Umbria. Nel 1892, sostenuto dalla Giunta comunale di Narni, ideò e realizzò una centrale idroelettrica della città, la prima di una lunga serie in Umbria e in Italia centrale. Pochi anni più tardi (1898) costituì la 'Aldo Netti e Co.' e si trasferì ad Orvieto, dove ideò la centrale per l’illuminazione elettrica. Costruì impianti anche a Spoleto, a Ronciglione, a Todi, a Fabriano ed infine a Viterbo. Progettò anche, intorno al 1915, una linea ad alto potenziale per trasportare l’energia elettrica dalla centrale di Nera Montoro a Chiusi e, due anni dopo, partecipò alla costruzione della diga del Forello, sul Medio Tevere. Vista la fama conquistata anche a livello nazionale, Netti entrò a far parte del Consiglio di amministrazione della Società anglo-romana per l’illuminazione della capitale. Strinse, inoltre, rapporti con la Società italiana per il carburo di calcio, acetilene ed altri gas, che concluse nel 1911 una convenzione con la provincia di Perugia, la quale prevedeva da parte di questa azienda l’impegno per costruire una linea elettrica che doveva passare da Terni a Perugia, transitando da Foligno e da Spoleto. Successivamente entrò in contatto anche con la Terni, società per l’Industria e l’Elettricità. Fece arrivare, poi, l’energia elettrica a Siena, Firenze e Perugia. Grazie a ciò realizzò un notevole patrimonio personale che gli servì poi per la carriera politica. Dal 1913 fu consigliere della Camera di Commercio ed arti di Foligno, la quale appoggiò la sua candidatura alla Camera dei Deputati per tre volte. La prima nel 1919 quando si candidò con il partito liberale democratico, ma non riuscì ad ottenere il seggio; poi nel 1921 dove si presentò con il 'listone' e finalmente fu eletto. La terza volta nel 1924 quando venne rieletto nella 'lista fascista bis' e si iscrisse al partito di Mussolini. Nel 1923 fu votato, con il sostegno della Terni, presidente della Camera di commercio dell’Umbria, carica che mantenne per più di due anni. Grazie alla sua fama fu inviato, nel 1925, a Londra come rappresentante del Governo italiano al Congresso internazionale Ferroviario. Morì poco dopo il suo rientro in patria".
(Nelle foto alcuni momenti dell'inaugurazione)
11/4/2022 ore 1:43
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