Giovedì 31/10/2024
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Roberto Nini ritrova un antico documento dove si parla di una grande epidemia scoppiata a Narni nel 1713
Un'epidemia che fece molte vittime. E' quella che siu abbattè su Narni tre secoli fa. I documenti che testimonia il grave avvenimento, sono stati trovati da Roberto Nini, responsabile di Narni Sotterranea, durante alcune ricerche. "Mi sono imbattuto in un documento molto interessante - spiega Nini -, riguardante un editto fatto dal governatore nel 1713 per arginare la diffusione di un’epidemia che stava mietendo vittime, anche sul territorio narnese. Nel documento si parla di 'conservazione della pubblica sanità nei presenti sospetti del mal contagioso'. Si tratta - sottolinea Nini -, di una fonte storica inedita, che rispecchia esattamente quanto si sta facendo oggi, ovviamente rapportato alle conoscenze ed ai mezzi di allora. Possiamo dire che l’epidemia di oggi in qualche modo ci ha fatto scoprire un’epidemia di ieri.
IL TESTO DEL DOCUMENTO RITROVATO DA ROBERTO NINI
Si è discorso con Monsignor Governatore sopra il modo, che deve pratticarsi per tener ben guardate le porte, e si è formato un nuovo editto sottoscritto da detto prelato del tenore seguente: Giovanni Battista Visconti patrizio milanese dell’una, e l’altra signatura di Nostro Signore referendario della città di Narni, suo contado, e terre annesse Governatore Generale, et ad istanza dell’Illustrissimo Numero sopra la Sanità di essa città di Narni, premendo per la conservazione della pubblica sanità nei presenti sospetti del mal contagioso che siano ben guardate le porte di questa città; e proveduto a tutti gli inconvenienti che potessero insorgere: quindi è che a tenore della risoluzione presa in detto Numero della Sanità ordiniamo, e comandiamo tanto alli deputati della città sopra dette porte, quanto alli soldati, e persone,che assisteranno alla custodia di esse, quali di mano in mano rispettivamente si estraeranno: che debbano personalmente, e con la dovuta attenzione assistere a dette porte: quali soldati doveranno esser ben vestiti con loro spade, schioppo, e terzetto carichi fuori, e dentro con palle, et inoltre doveranno portar polvere, e palle da potervi ricaricare bisognando: e trovandosi le terzette, e schioppi non carichi come sopra dentro, e fuori, incorreranno essi soldati nella perdita irremissibile dei medesimi. Ciascuno delli deputati averà le chiavi la sera antecedente, che conserverà dappresso di se, et occorrendo la notte aprir la porta per corrieri, e staffette sarà chiamato dal portinaro, e detto deputato doverà andare personalmente a far aprire, acciocchè passino, e poi riserrare. In quelle notti, che vengono le poste, cioè la domenica, il mercoledì, e giovedì notte, quelli deputati, che sono estratti per il giorno seguente, e che hanno avuto le chiavi la sera doveranno andar ciascuno alla sua porta ed aspettare sin che arrivano dette poste, acciò siano introdotte, e passino per il loro viaggio senza ritardo.
Et acciò vi sia la custodia necessaria in dette notti vogliamo, che ad ogni porta uno de soldati, ch’è stato alla guardia il giorno, continui a starvi anche la notte sin’che entra, o esce la posta, e debba aver questo peso quel soldato, a cui sarà specialmente intimato. Sonata ogni sera la prima ora della notte doveranno detti deputati far serrare le porte, e portar le chiavi in palazzo alli signori Priori, acciò da questi si faccino capitare alli deputati successori. La mattina doveranno essi deputati far aprir le porte all’alba e far stare alli rastelli li soldati ben all’ordine come sopra senza che li medesimi possino partirsi dal posto altro che per causa necessaria, e solo uno per volta.
Avvertano detti deputati di non lasciare introdurre nella città verun forastiero di qualunque condizione si sia se prima non averà esibito il suo bollettino della sanità confermato nelle città e luoghi vicino: qual bollettino doverà da uno dei soldati prendersi a rastello chiuso (saracinesca delle porte), e portarsi al deputato che presiede alla porta; e veduto, e riconosciuto, diligentemente, se trovarà esser legittimo e che non venga da luoghi sospetti doverà confermarlo apponendovi la giornata e la sua soscrizione, e lascerà con tal circospezione passare li forestieri per il loro viaggio. Li detti deputati doveranno stare assidui, e continuamente alla porta senza mai partirsi dalla mattina all’alba fino alla sera ad un’ora di notte e volendo andare a pranzo alle case loro gli si conceda, purché fra tanto lascino in sua vece un soggetto della stessa loro condizione, e che immediatamente pranzato tornino alla loro incombenza. Nessuno tanto delli deputati, quanto delli soldati possa sostituire altri in sua vece se non in caso non gli sia permesso di poter personalmente sodisfare alla loro incombenza; ed in questo caso doveranno porre il cambio respettivamente della medesima qualità avutone però prima l’assenso. Et affinché le dette risoluzioni prese in affare così importante abbino il suo pieno effetto, e vigore, e si dia rimedio ad ogni sconcerto, che possa succedere, per lo che l’Illustre Numero della Sanità ha ripartita fra i soggetti, che lo compongono la quotidiana sopraintendenza alle porte: pertanto sarà ufficio di ciascuno di detti sopraintendenti nel giorno, che gli tocca di andare a visitare le porte; di non permettere che si pongano scambi senza il loro beneplacito, e senza causa legitima; e di mortificare, e castigare i trasgressori in quella guisa, che stimeranno convenirsi: riservando a noi di procedere a pene rigorose a nostro arbitrio secondo la qualità de casi. Il presente pubblicato, ed affisso, che sarà ne luoghi soliti astringa ciascuno all’osservanza come se le fosse stato personalmente intimato. Dato in Narni dal palazzo della nostra residenza questo dì 28 ottobre 1713.
G. B. Visconti Governatore - Angelo Marsiliani segretario.
12/5/2020 ore 15:00
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