Rato chiuso: interrogazione dei consiglieri regionali della Lega Daniele Carissimi e Francesca Peppucci
“Quello che è successo a Genova non può e non deve accadere in Umbria. Bene essersi accorti del pericolo, ma attenzione anche alle conseguenze del fermo che deve durare il meno possibile”. È quanto dichiarano i consiglieri regionali della Lega, Daniele Carissimi e Francesca Peppucci, sulla chiusura del viadotto Montoro, lungo la Terni-Orte. I due hanno annunciato la presentazione di una interrogazione per chiedere di “attuare immediatamente un piano per gestire il problema, nell’attesa di una soluzione definitiva” e nella quale esprimono “pieno sostegno all’assessore regionale ai Trasporti, che, con solerzia, ha già ampiamente sollecitato l’Anas per un intervento rapido e ha ricevuto rassicurazioni in tal senso”. “Siamo tristemente consapevoli – spiegano Carissimi e Peppucci - degli incredibili disagi che la chiusura del viadotto causa, nei pendolari, nei cittadini umbri e nei viaggiatori tutti. Quel tratto di strada è assolutamente fondamentale e insostituibile. Il proficuo lavoro svolto finora, in merito all’emergenza sanitaria, ha permesso all’Umbria di avere una marcia in più anche sul piano del turismo. Basti pensare all’ottimo rilancio della Cascata delle Marmore. Una marcia che rischia di incepparsi drammaticamente proprio nel momento della sua ripartenza, tagliando, di netto, una delle arterie che permettono a chi raggiunge il sud dell'Umbria da tutta Italia e di raggiungere luoghi magici come Valnerina, Spoleto, Norcia, Cascia e Todi. C’è il netto pericolo che salti definitivamente tutta la stagione estiva aggiungendo disagi a una situazione già drammatica”. "Per non parlare – proseguono Carissimi e Peppucci - delle aziende che vedrebbero aggiungere, a bilanci in rosso, imprevisti costi di trasporto, lungaggini di consegna e aggravi in termini di sostenibilità su territori che vedrebbero penalizzata la vivibilità dei cittadini residenti con volumi di traffico non gestibili in arterie secondarie assolutamente impreparate a subire tali pesi. La nostra vicinanza va inoltre a tutti i lavoratori e alle imprese localizzate, anche di rilievo internazionale, nella zona di Nera Montoro e dintorni che producono una parte considerevole del Pil regionale. Purtroppo quello che doveva essere un semplice controllo di routine ha mostrato una situazione molto più grave del previsto. E questo indica una soluzione del problema, probabilmente, con tempi lunghi. Tanto che si parla addirittura di mesi”. “Per fortuna – continuano Carissimi e Peppucci -, e questo vogliamo dirlo con forza, ci si è accorti di questo problema. Perché sicuramente quel pilone in bilico non è spuntato dal nulla, all’improvviso. Parliamo di una problematica presente sicuramente da anni e quindi colpevolmente trascurata. Non è il momento delle polemiche, certo, ma una domanda sorge spontanea: perché non c’è stato controllo negli ultimi anni? Per quanto tempo abbiamo percorso quel tratto cruciale in situazione non ottimale? Ci rincresce vedere come ci ritroviamo a pagare anni di cattiva politica su trasporti e infrastrutture. Ci rincresce vederlo mentre usciamo, con capacità, visione e testa alta, fuori dall’incubo del Covid-19. Una Giunta, quella Tesei, che ogni giorno sembra scoprire un nuovo scheletro nell’armadio del passato governativo umbro”. “Quello che è successo con il Ponte di Genova – concludono Carissimi e Peppucci - non può e non deve accadere in Umbria. Come maggioranza in Regione ci assicureremo che non avvenga mai, perché, come è stato già dimostrato nell’emergenza Covid-19, per la Giunta Tesei la salute dei propri concittadini viene prima di ogni altra cosa. E questo vale sempre, in ogni ambito”.