Otricoli: il professor Alvaro Caponi parla dei graffiti rinvenuti su un pianoro a poca distanza dal Tevere
Un breve reportage per descrivere il fascino dei graffiti in Umbria. In particolare quelli scoperti nei pressi di Otricoli. E' Alvaro Caponi, ricercatore ed appassionato di storia locale a svelare queste novità. "Già il 24 aprile del 2010 - riferisce Caponi -, informai la Soprintendenza di aver rinvenuto nel monte Santa Croce dei graffiti. Anni dopo accompagnai un gruppo al sito archeologico di Ocriculum. Il fascino dei graffiti in questa parte dell'Umbria meridionale è particolarmente misterioso. Dopo aver visitato insieme adl alcuni amici gli antichi opifici, che già altre volte, a suo tempo, avevo studiato, ci siamo incamminati lungo un tratturo che si inerpicava su per la collina. Sulla sommità trovammo un pianoro. Nella parte sottostante si vedeva scorrere il 'biondo Tevere' che, luminoso, serpeggiava infiltrandosi nella folta vegetazione. Il sole picchiava forte, cercammo così una piccola ombra a ridosso di una grotta naturale; fu così che sulla nostra destra vedemmo, non senza una grande meraviglia, dei segni incisi in una parete dura di tufo. Si trattava di imponenti graffiti. Si tratta di molti simboli raggruppati in un breve spazio: linee geometriche realizzate con incisioni profonde, simboli a forma cruciforme, altre figure zoomorfe e deantropomorfe con linee aperte ed altre chiuse. Alcuni di questi segni richiamavano forme di aree preistoriche alpine, mentre il segno cruciforme si trova correntemente in tutta la nostra penisola. Nei graffiti di Otricoli - continua Caponi -, particolari sono i segni compositi a forma triangolare con croce nel prolungamento della forma chiusa dal triangolo. In una stele della Valle Pellice, in località Lusernetta (Torino), troviamo simili configurazioni. Una figura zoomorfa rialzata, sulla destra della composizione, si elevava evidenziandosi con il suo influsso apotropaico".