Ospedale di Amelia, la denuncia di un paziente narnese: "termosifoni spenti nella sala dove viene effettuata la dialisi"
Termosifoni spenti nella sala dove i pazienti si sottopongono a dialisi presso l'ospedale di Amelia. A segnalare il problema è un sessantenne residente nella zona di Narni, che da circa tre anni si sottopone per quattro volte alla settimana a dialisi. "Ho una serie di patologie piuttosto serie - spiega l'uomo -. Ho un solo rene che funziona al 30%, sono cardiopatico e soffro anche di insufficienza respiratoria. Siamo in 11, per ogni turno, a frequentare tre o quattro volte alla settimana l'ospedale di Amelia per sottoporci a dialisi. Negli ultimi giorni siamo stati costretti ad affrontare un problema che all'interno di un ospedale non dovrebbe verificarsi. Mi riferisco ai termosifoni spenti che costringono noi dializzati a vivere una situazione di forte disagio durante le quattro ore in cui ci viene effettuato il trattamento. Vi assicuro - continua il sessantenne narnese -, che stare quattro ore fermi sul letto con la temperatura corporea che ti scende, in quanto il nostro sangue circola nel macchinario della dialisi, provoca già una sensazione di freddo. Se a questo aggiungiamo che i termosifoni sono spenti, si può ben comprendere quale sia il disagio che dobbiamo sopportare. Anche perchè la dialisi non si fa vestiti, ma con pochi indumenti addosso, quindi essendo costretti, come nel mio caso, ad 'alleggerirsi', la sensazione di freddo si avverte in maniera ancora più forte. Il paradosso è che sembra che i termosifoni vengano accesi alle 18, ovvero quando noi andiamo via. In questi giorni abbiamo un ulteriore problema, in quanto manca parte del personale infermieristico e molti di noi sono stati costretti a spostarsi presso gli ospedali di Orvieto e Spoleto per fare la dialisi. Ci rivolgiamo al direttore sanitario dell'ospedale di Amelia ed a quello generale della Usl 2, affinchè venga risolto questo problema che per noi è veramente serio".