Nera Montoro, vicenda delle "Mole", la famiglia Caponi ribadisce: "Siamo noi i proprietari dell'area"
La vicenda riguardante la proprietà del sito delle "Mole" di Narni sembra destinata ad animare a lungo le cronache di questo periodo. Dopo il comunicato diffuso dalla famiglia Caponi, nel quale veniva rivelato che parte dell'area occupata dal bacino idrico le appartiene, ecco una nuova presa di posizione fatta dalla stessa famiglia. Ed ecco un nuovo comunicato, dove si mostra stupore per la reazione provocata in Comune dalla precedente missiva. "Siamo letteralmente allibiti di fronte alla reazione del Comune di Narni – dichiara Francesco Bussotti Caponi, nipote di Alvaro Caponi e amministratore della società Le Mole srl – nella persona del Sindaco Lorenzo Lucarelli, che si dichiara sorpreso dal nostro comunicato e dell’Assessore Marco Mercuri, che cade dalle nuvole, quando entrambi sono perfettamente a conoscenza della situazione. Il Comune ha infatti ricevuto una nostra comunicazione formale via Pec in data 15 ottobre, con la quale abbiamo intimato il rilascio della porzione di terreno di nostra proprietà, situata di fronte all’ingresso del bacino delle Mole e concessa nel 2021 in comodato d’uso al Comune per consentire l’attivazione di una licenza di somministrazione a un altro soggetto. A seguito di tale comunicazione si è svolto un incontro sul posto per la consegna dell’area, formalizzato con verbale sottoscritto il 30 ottobre 2025 dal Dirigente comunale ing. Pietro Flori, nel quale il Comune riconosce di fatto la nostra proprietà, che comprende anche il cosiddetto
Solarium delle Mole, trattandosi della medesima particella catastale. Vi è di più, il 20 ottobre, abbiamo inviato una richiesta di incontro urgente al Sindaco e a tutti gli Assessori della Giunta, per illustrare il nostro progetto di sviluppo, ribadendo la piena titolarità dell’area. A oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Di contro, l’Amministrazione si guarda bene dal consegnarci la documentazione regolarmente richiesta con accesso agli atti del 19 settembre, relativa – fra l’altro – ai progetti e alle autorizzazioni dei lavori di costruzione del
solarium, eseguiti nel 2015 su un terreno di nostra proprietà. Il nostro progetto - prosegue la nota della famiglia Caponi -, nasce con un obiettivo chiaro: valorizzare e tutelare il sito delle Mole, nel pieno rispetto della sua storia e della sua identità. Vogliamo proseguire l’opera di mio nonno, che da oltre cinquant’anni si impegna con dedizione e rigore nella conservazione del patrimonio storico e naturalistico di quest’area. Vogliamo che Le Mole restino, prima di tutto, un luogo frequentato dai narnesi. Per questo motivo garantiremo l’ingresso gratuito ai residenti nel comune di Narni, come segno concreto di rispetto e riconoscenza verso una comunità che da sempre considera questo sito un luogo del cuore, parte integrante della propria identità. Siamo pienamente consapevoli del profondo legame affettivo e simbolico che unisce i cittadini a 'Le Mole' e intendiamo preservarlo e rafforzarlo attraverso una gestione trasparente, sostenibile e attenta alle persone. Il nostro obiettivo è di offrire servizi reali e tariffe eque, garantendo al tempo stesso la sicurezza dei visitatori mediante la presenza costante di bagnini qualificati, come previsto dalle normative vigenti. Riteniamo infatti inaccettabile aprire al pubblico un’area destinata alla balneazione senza garantire adeguati standard di sicurezza, che per noi rappresentano una priorità assoluta tanto quanto il rispetto della vocazione naturale del luogo. Abbiamo inoltre provveduto a depositare il marchio 'Le mole Domus Octavia Narni', diffidando chiunque dall’utilizzare tale denominazione senza la nostra preventiva autorizzazione. Come risulta in modo inequivocabile dalle mappe catastali, la località 'Le Mole' si riferisce ai terreni di nostra proprietà, sui quali sorgono gli antichi mulini storici completamente restaurati da mio nonno Alvaro Caponi. È proprio dalla presenza di questi mulini che l’area trae la sua denominazione originaria, elemento identitario che intendiamo tutelare e valorizzare con il massimo rispetto per la storia e il territorio. Crediamo fortemente - prosegue Bussotti Caponi -, nella collaborazione tra gli operatori del territorio, nella promozione condivisa e nella valorizzazione sostenibile delle risorse locali. Sarebbe pertanto incomprensibile e paradossale che, di fronte a un progetto così inclusivo e aperto, fosse proprio il Comune a tirarsi indietro o, peggio, a ostacolarne lo sviluppo. Abbiamo inviato una richiesta formale di incontro urgente agli assessori regionali Francesco De Rebotti, in qualità di Assessore allo Sviluppo Economico, e Simona Meloni, Assessore al Turismo della Regione Umbria. Abbiamo chiesto un incontro congiunto con loro e con l’Amministrazione comunale di Narni, rinnovando la richiesta già inoltrata via Pec il 20 ottobre, alla quale non abbiamo ancora ricevuto alcun riscontro. Riteniamo incomprensibile che un’iniziativa privata orientata a valorizzare il territorio, creare occupazione e generare un indotto turistico significativo venga completamente ignorata dal Comune, che non solo non collabora ma sembra intenzionato a contrastare il nostro progetto. Ci auguriamo che la Regione Umbria voglia invece accogliere il nostro invito al dialogo e riconoscere il valore di una proposta che nasce dall’amore per il territorio e dal desiderio di farlo crescere nel rispetto della sua storia e della sua comunità. In questi primi due giorni dalla pubblicazione del nostro comunicato stampa, abbiamo ricevuto centinaia di
curricula da parte di persone interessate a collaborare e lavorare al nostro progetto. Un segnale che conferma la bontà della nostra proposta e le sue potenzialità di sviluppo economico e occupazionale. Siamo un’azienda privata e come tale, non possiamo permetterci di attendere i tempi biblici della burocrazia comunale, che in oltre quindici giorni non è riuscita nemmeno a fissare un incontro ufficiale. Il nostro obiettivo è quello di essere operativi già nei primi mesi del prossimo anno, e non intendiamo restare fermi di fronte all’immobilismo di un’amministrazione che dovrebbe, al contrario, favorire chi vuole investire, creare lavoro e valorizzare il territorio".