Narni Scalo: un originale presepe allestito all'interno del Santuario della Madonna del Ponte
Un presepe molto originale. Realizzato sulla base di alcuni monumenti chiave del territorio narnese. E' quello allestito all'interno del Santuario della Madonna del Ponte di Narni dall’Associazione '
Tempus vitae'. Ad illustrarlo è monsignor Giorgio Brodoloni, Rettore del Santuario. "Il presepe - spiega Monsignor Brodoloni -, è spesso considerato un oggetto devozionale o decorativo, una tradizione legata al tempo natalizio. Eppure, se osservato da una prospettiva antropologica e simbolica, esso rivela una funzione più profonda: il presepe è uno spazio del pensare, un dispositivo attraverso cui una comunità organizza, rappresenta e interroga il proprio mondo. E il presepio non è nemmeno solamente una data, ma è un rimando storico che si inserisce nel tempo: Gesù non è una fantasia o in ideale; non è nato in astratto, ma in un tempo preciso, nei giorni di Cesare Augusto, in un luogo, a Betlemme, un villaggio della regione di Giudea. Il Natale - continua don Giorgio -, esiste indipendentemente dalla volontà del singolo, orienta comportamenti, è riconosciuto collettivamente; anche chi non lo celebra è comunque coinvolto: il Natale di Gesù come “tempo sociale”. È un marcatore temporale: divide l’anno in “prima” e “dopo”; è ritenuto decisivo, ha avuto conseguenze enormi nella storia, nella cultura e nella fede. Il Presepe di quest’anno al Santuario diocesano della Madonna del Ponte ha voluto rendere presente tutto questo; possiamo contemplare una natività dentro il nostro territorio, la grotta, un bambino, il Santuario, il Ponte d’Augusto, l’Abbazia di san Cassiano, Narni, la Rocca. Chi osserva il presepe è implicitamente invitato a collocarsi: da dove guardo? chi sono in questa scena? Questo rende il presepe uno spazio che attiva il pensiero, non lo chiude. In questo senso, il presepe non fornisce per tutti risposte immediate, ma crea uno spazio in cui il pensiero può accadere. E questo perché il Natale non è solo una data, ma un accadimento carico di senso. E’ un evento sociale e personale. Per molte persone è un evento affettivo: non per ciò che accade nel mondo, ma per ciò che accade tra le persone e nelle persone. Anche al di fuori della religione, il Natale è un evento perché non risponde a domande, le genera; crea incontri, attese, emozioni, segna il tempo, prima/dopo Natale. Possiamo dire che il Natale ci invita a riconoscere che ogni luogo e ogni tempo può diventare la “Betlemme” dove Dio nasce, cioè dove la luce entra nel nostro quotidiano, dove i nostri desideri profondi si risvegliano?".