Martedì 03/12/2024
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Narni: Marco Bartolini ricorda la figura del Conte Ludovico Mancinelli Scotti
Un personaggio indimenticabile per Narni. Un vero nobile, discendente dalla casata della famiglia Mancinelli Scotti. Lui, il conte Ludovico, scomparso da alcuni anni, è sempre stato molto attaccato alla città ed alle sue tradizioni. A ricordare la sua figura è Marco Bartolini, appassionato di storia locale. "Dal 2011 - spiega Bartolini -, viene assegnato il premio al miglior costumante che, il sabato sera precedente la Corsa all’anello, partecipa al grande corteo storico. Tale riconoscimento è stato istituito per ricordare Ludovico Mancinelli Scotti di San Vito classe 1932, scomparso nel 2010. Mancinelli, nel corteo storico del terziere Mezule rappresentava se stesso e la propria schiatta. La sua famiglia nasce dall’unione di due antichi casati, i Mancinelli e gli Scotti che a partire dal XVII secolo, grazie ad una politica matrimoniale e ad una disposizione testamentaria per l’assunzione del cognome, si imparentarono tra di loro. I Mancinelli discendono dal capitano Giovanni, al quale l’imperatore Corrado III, nel 1149, concesse di effigiare l’aquila imperiale sul proprio stemma. Nella seconda metà del Trecento un ramo di tale famiglia si trasferì a Nola, poi a Lauro ed infine a Napoli, dove sono ancora presenti con il cognome Narni Mancinelli. Anche gli Scotti - spiega Bartolini -, vantano una notevole ascendenza: erano imparentati con Innocenzo III, il papa che nel 1210 incontrò san Francesco, e con i cardinali Gianbernardino Scotti e Giulio Mazzarino, quest’ultimo ministro di Francia al servizio di Luigi XIV il Re Sole. Sempre gli Scotti erano signori di San Vito e, oltre a legarsi con diverse autorevoli famiglie narnesi, favorirono l’ascesa dei Sacripante. Nella parentela più recente, Ludovico era nipote di Maddalena Negroni dei duchi Caffarelli e cugino di Franco Mancinelli, il quale negli anni Cinquanta sposò la mannequin e attrice internazionale Elsa Martinelli, vincitrice dell’Orso d’Argento al Festival di Berlino nel 1956 con il film Donatella di Mario Monicelli. Ludovico Mancinelli - continua Bartolini -, aveva due passioni, la pittura e le moto. Nel 1961, a Narni, venne organizzata una sua ‘Personale’ con la presentazione del professore Carlo Castellani; partecipò anche a diverse mostre, come quelle di via Margutta a Roma e alla Collettiva di Palermo nel 2009. Con le due ruote si piazzò più di una volta tra i primi posti del Campionato Italiano Cadetti ma, soprattutto, nel 1988, realizzò quella che considerava la sua avventura più bella, ovvero aver raggiunto Capo Nord con la sua inseparabile moto Guzzi. Amava la Corsa all’Anello; il 3 maggio 1969, anno della prima edizione moderna, offrì vino a volontà in piazza dei Priori per festeggiare il terziere vincitore, in seguito, nel 1970, prestò il materiale per allestire la prima taverna di Mezule, in un caratteristico angolo all’aperto del Pozzo della Comunità. Per tutti era 'Il Conte', considerato tra i più importanti e indimenticabili personaggi della Festa. Nel 2004 fu persino 'rapito' da un manipolo di armigeri fraportani i quali, facendolo sfilare per Narni legato con una corda, ne rivendicarono, tra pantomime e risate, un 'riscatto' per il suo rilascio. Nel 2010 fu ben lieto di rappresentare per la prima volta nel Corteo, i suoi due casati: lui partecipò come discendente dei Mancinelli per il terziere Mezule, la figlia Maddalena, invece, come discendente degli Scotti per il terziere Fraporta. Ecco, questo era Ludovico Mancinelli Scotti di San Vito, colui al quale è dedicato il premio del miglior costumante, un narnese di antica stirpe, che amava la propria città e la Corsa all’anello, che non disdegnava le battute e le risate da condividere con gli altri, come quando Marcello Contavalli, altro memorabile narnese, rifacendosi al 'Sor Marchè' di Ricciotto ne’ 'Il marchese del Grillo', lo salutava con un amichevole 'Ciao sor Cò'."
22/5/2023 ore 2:53
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