Narni: le origini del "Bastione", l'antico torrione che sovrasta la rocca, raccontate da Roberto Nini
Si trova nella parte più alta della città. Ancora più in alto della Rocca. E' l'antico torrione, noto ai narnesi come "Bastione". In molti si nchiedono quali siano le sue origini. E' Roberto Nini, spelelologo e responsabile di Narni Sotterranea, a a parlare dell'antico torrione. "A chiunque si avvicini a Narni, da qualsiasi direzione provenga - spiega Nini -, non sfugge certamente la vista imponente della rocca, fatta edificare dal cardinale spagnolo Albornoz per ordine del papa Innocenzo VI, al fine di restaurare il potere temporale della Chiesa dopo la cosiddetta "Cattività Avignonese". La fortezza fu progettata per ospitare una guarnigione armata, con i beccatelli, le caditoie ed i merli pensati per difendersi da attacchi con le armi di allora. Il fossato scavato verso monte e le alte mura erano sufficienti per evitare assalti diretti. La situazione cambiò con l'avvento della polvere da sparo. La parte esposta a sud divenne la più fragile e attaccabile con pezzi di artiglieria, come le colubrine, infatti da qui entrarono i Lanzichenecchi nel 1527. Che quello fosse il lato più debole, gli esperti di strategia bellica del tempo se ne accorsero con le prime armi da fuoco, come l'ingegnere militare Cipriano Piccolpasso da Casteldurante nel 1579, tanto che già da tempo era stato deciso di costruire un bastione di avvistamento e difesa. Nella collina soprastante, 100 metri più in alto del castello, fu eretto un torrione a base ottagonale, capace quindi di resistere meglio ai colpi di artiglieria, con la base a scarpa e fossato perimetrale, che impedisse la scalata da parte dei nemici. Da quel punto si dominava la rocca e la città e quindi con una colubrina di adeguata potenza il nemico poteva essere bombardato alle spalle. Leggenda vuole - conclude Nini -, che tra il bastione e la rocca ci fosse un cunicolo di comunicazione ma, nonostante le prospezioni effettuate anni or sono per interessamento del Gruppo Speleologico Utec, il passaggio non è mai stato individuato. Su quel che rimane del fortilizio, ossia la base e porzioni di muro difensivo, si trova anche una botola di accesso ad una cisterna per l'acqua, usata dalla guarnigione presente. La data di demolizione della torre purtroppo non si conosce ma i resti meriterebbero di essere riportati alla luce e valorizzati. Oggi sono proprietà privata".