Narni, il vice sindaco Mercuri: "Quale futuro avrà il castello di San Girolamo?"
Il vice sindaco del Comune di Narni, Marco Mercuri, ha diffuso un comunicato di commento riguardante la sentenza emessa recentemente dal Tribunale di Terni sul castello di San Girolamo. La nota fa seguito al deposito delle motivazioni avvenuto il 21 gennaio scorso dopo la sentenza del 1 dicembre 2020. "I giudici - afferma Mercuri -, riconoscono la piena legittimità dell’operazione compiuta nel 2010 dal Comune di Narni che, nel corso di questi lunghi anni e nonostante le travagliate vicende giudiziarie, ha sempre rivendicato la bontà dell’operazione. Il Comune, infatti, era riuscito, da un lato ad alienare un bene inutilizzato da anni, incassando una cospicua liquidità destinata al fabbisogno della comunità cittadina, senza dover affrontare direttamente i costi di una onerosa ristrutturazione. Dall’altro lato - continua Mercuri -, aveva fatto si che un soggetto privato, recuperando il complesso, realizzasse un’opera di pregio per il territorio narnese in piena sintonia con gli obiettivi di sviluppo rilanciati dall’amministrazione nell’ambito del Puc 2 del centro storico. L’intervento di recupero del complesso avrebbe, inoltre, consentito la positiva ricaduta locale, derivante dai lavori di ristrutturazione e dalla successiva messa in esercizio dell’attività, con un apprezzabilissimo incremento di posti di lavoro, così come previsto nel Bando di gara. Le gravissime accuse formulate nei confronti della giunta e dei dirigenti del Comune - continua Mercuri -, si sono dimostrate del tutto infondate ma, per ristabilire la verità dei fatti, sono passati, purtroppo, 10 anni. Ora, a giustizia fatta, si pone un altro, preoccupante interrogativo. Quale potrà essere il futuro di questo bene dopo l’ulteriore abbandono di dieci anni, con il contributo del Puc 2 andato perduto, le condizioni sociali ed economiche drasticamente peggiorate? L’impianto accusatorio è stato sconfessato nel corso dell’istruttoria dibattimentale e le motivazioni della sentenza ne danno pienamente atto. Le persone coinvolte, se possibile, sono state moralmente risarcite ma le istituzioni e la comunità tutta hanno subìto un danno irreparabile. Si riuscirà, e nel caso come, a mettere riparo a questo danno patito dal territorio?".