Narni: il Psi propone di rafforzare le misure di contrasto al bullismo ed al cyberbullismo
Rafforzare le misure di contrasto al bullismo ed al cyberbullismo. E' questo l'oggetto di una mozione presentata dal gruppo consiliare del Partito Socialista di Narni. A riassumere l'iniziativa è la consigliera Eleonora Fociani. "Martedì 7 febbraio - spiega - è la giornata mondiale contro il bullismo e il cyberbullismo. Oggi la tecnologia consente al 'bullo' di infiltrarsi in rete e da remoto perseguitare la sua vittima. In questo modo il bullismo diventa 'cyberbullismo' ed è caratterizzato da azioni aggressive mediante video, e-mail, telefonate, messaggi, al solo scopo di provocare, denigrare, vessare la vittima prescelta. Questa viene magari presa di mira perché 'diversa' nel fisico, o nel modo di essere e di comportarsi. Si tratta di gesti che causano gravi forme di disagio. Nelle scuole umbre il 20-25% degli studenti sono vittime frequenti di atti di prevaricazione: dalle offese e prese in giro, ai pettegolezzi, al cyberbullismo fino alla molestia fisica e all’ aggressione, mentre il 60-70% degli studenti ha subìto qualche episodio di prevaricazione negli ultimi 12 mesi. Questo - continua Eleonora Fociani - è quanto emerge dalla ricerca, frutto di un accordo di collaborazione tra Regione Umbria, Università degli Studi di Perugia, Ufficio scolastico regionale, Garante dell’Infanzia e dell’adolescenza. Comportamenti di crescente e continua violenza sia psicologica sia fisica, con grave danno di autostima della vittima, possono sfociare in tragedia. Ne sono una tragica conferma i recenti episodi di cronaca, come quello accaduto a Michele Ruffino, 17 anni, di Alpignano (Torino), ferocemente bullizzato per una sua difficoltà di deambulazione. Il ragazzo si è gettato nel vuoto da un ponte, dopo aver scritto una disperata lettera di addio ad un suo amico. C'è poi la storia di Carolina Picchio, di Novara, 14 anni, bullizzata sul web, che si è suicidata lanciandosi dalla finestra della sua camera. Carolina ha lasciato un drammatico scritto: 'Le parole fanno più male delle botte, cavolo se fanno male'. Contro il cyberbullismo venne promulgata una legge, la n. 71 del 2017, primo strumento legislativo che ha definito ed affrontato il problema. Una legge ambiziosa, che getta le basi per rendere prioritarie le politiche educative e il dialogo istituzionale strutturando una rete collaborativa, ma anche protettiva sia delle vittime che degli esecutori, dei responsabili, di coloro, in definitiva, che, pur essendo dalla parte di chi colpisce, mostrano altrettanta sofferenza e precarietà psicologica. Il Miur nell'ottobre 2018, in collaborazione con l'università di Firenze, ha attivato la piattaforma 'Elisa' dedicata ai docenti referenti per il bullismo e cyberbullismo e definiti in base alle indicazioni della legge n. 71 del 2017. La legge n. 4 del 2018 della Regione Umbria ('Disciplina degli interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo') recita: 'La Regione, nel rispetto dell'autonomia delle istituzioni scolastiche, riconosce l'importanza dello svolgimento di attività di pubblica utilità da parte degli studenti autori di atti di bullismo e cyberbullismo promosse dalle competenti istituzioni e promuove e sostiene programmi e progetti volti alla diffusione della cultura della legalità e del rispetto della dignità della persona ed alla tutela dell'integrità bio-psico-sociale dei minorenni, in particolare nell'ambiente scolastico e nei luoghi di aggregazione giovanile'". Con la mozione i socialisti narnesi impegnano sindaco e giunta "a promuovere l’incremento dei percorsi di informazione e prevenzione che aiutino le famiglie nella precoce individuazione dei segni del disagio; a costituire e partecipare, con le figure preposte, ad un apposito tavolo di lavoro con il Tribunale dei Minori, Asl, Polizia urbana, Polizia Postale, aperto anche alle associazioni, per esaminare le possibili azioni in materia di ascolto e sostegno dei ragazzi al fine di combattere in modo più incisivo questo fenomeno degradante per la società;intraprendere una grande campagna, specialmente sui social, volta a sminuire, svilire, ridicolizzare, ridurre a caricatura, pur comprendendone la nascosta fragilità, la figura del bullo e contemporaneamente esaltare quella positiva del ragazzo o ragazza mite e solidale".