Narni: i Cinque Stelle chiedono alla Regione di potenziare il sistema di protezione civile
"I cambiamenti climatici sono realtà e gli effetti che ne derivano li vediamo ogni anno, con il ripetersi di eventi climatici sempre più violenti e catastrofici. E' dunque ora di correre ai ripari". Secondo la capogruppo di M5S Arianna Antonini, "è il momento di attivarsi per aiutare i cittadini e le amministrazioni comunali ad essere attenti e pronti ad affrontare questi nuovi e violenti fenomeni climatici". Ecco perché recentemente M5S ha presentato un ordine del giorno approvato dalla maggioranza. Nel documento si chiede alla Regione dell’Umbria "di potenziare il sistema di protezione civile, affinché possa affrontare gli eventi meteorologici estremi provocati dai cambiamenti climatici, sia in materia di prevenzione che di preparazione, risposta e ripresa, come già consigliato dalle conclusioni del Consiglio Europeo". "È sotto gli occhi di tutti - afferma Antonini -, che si stanno susseguendo sbalzi climatici continui, nelle stagioni intermedie, con temporali forti e piogge insistenti alternati a pause e ritorni di alte temperature. Alte temperature che si presentano sempre prima e sempre più intense, tanto da determinare estati lunghe ed estremamente torride. Il nostro territorio non è pronto ad affrontare tutto ciò ed ecco che possono verificarsi situazioni di emergenza. Che riguardano la siccità o la presenza eccessiva di acqua. E queste situazioni sono dannose non solo per il territorio e le coltivazioni ma anche e sempre di più per la salute delle persone, soprattutto di quelle più avanti con l’età, che mal sopportano gli effetti di condizioni climatiche estreme sulle condizioni della loro salute, peggio ancora se già compromessa. Uno studio condotto dall'Istituto di Barcellona per la salute globale (IS Global) - continua la consigliera di M5S -, in collaborazione con l'Istituto nazionale della salute francese (Inserm), pubblicato a luglio 2023, mostra che l'Europa è il continente che sta sperimentando il maggior riscaldamento, fino a 1° C in più rispetto alla media globale mondiale. I ricercatori ribadiscono che l’Italia è stato anche il Paese più colpito dall’aumento del caldo estremo in termini di popolazione, con 295 decessi dovuti al caldo per milione di abitanti, ben al di sopra della media europea, stimata in 114 decessi per milione. Così il nostro, risulta essere il Paese con il maggior numero di decessi attribuibili al caldo durante l'intera estate del 2022 con un totale di 18.010 morti. L’Istat osserva che il numero più alto dei decessi nel 2022 si è avuto in concomitanza dei mesi più rigidi, gennaio e dicembre, e nei mesi più caldi, luglio e agosto. In questi soli quattro mesi si sono osservati 265 mila decessi, quasi il 40% del totale, dovuti quindi alle condizioni climatiche avverse che hanno penalizzato nella maggior parte dei casi la popolazione più anziana e fragile, composta principalmente da donne. In assenza di una risposta adattativa efficace - conclude la Antonini -, si dovrà affrontare una media molto alta di persone con problemi di salute importanti ogni estate entro il 2030 e numeri sempre più alti entro il 2040. Si parla di poter anticipare ed essere pronti ad affrontare gli eventi violenti. L’organizzazione, la preparazione, la formazione della protezione civile nei nostri territori, davanti a questi fenomeni, può, anzi, deve diventare uno dei mezzi fondamentali per arginare e contenere gli effetti di questi fenomeni sempre più presenti".