Giovedì 21/11/2024
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Narni ed i suoi cinque "simboli, da Cocceio Nerva al Grifo, nel racconto di Claudio Magnosi
Una "passeggiata" attraverso la storia di Narni per decriverne i simboli più importanti. E' Claudio Magnosi, appassionato di storia locale, a raccontare brevemente i vari passaggi. "Un antico motto di Narni - afferma Magnosi -, recita 'Imperio genuit Nervam, mitraque Joannem'. Tradotto vuol dire 'Narni generò Nerva per l'Impero e Giovanni per la mitra', o triregno, che identifica il Papato. Per cui la città poteva gloriarsi che 'dei miei due figli Nerva ebbe l'Impero, e fu Giovanni successor di Piero'. Nerva governò dal 96 al 98 d.C., mentre Giovanni XIII, già vescovo di Narni, regnò dal 965 al 972. Nel 1691 il francese Maximilien Misson, nel rilevare la dicitura sull'imperatore e sul papa narnesi aggiungeva 'ut bellum gereret praeclarum Gatta-Melatam', richiamando il terzo figlio che aveva dato gloria alla città, ovvero l'illustre Gattamelata, nato per le battaglie. E fino a qualche decennio fa presso la sua abitazione si leggeva 'Narnia me genuit Gattamelata fuit'. Ai tre emblemi - continua Magnosi -, che identificavano Narni mediante i suoi concittadini, si affiancano i due riferimenti riportati già nel 1716 nel Libro, edito dai Corbelletti, che raccoglie gli antichi Statuti comunali: san Giovenale, primo vescovo e protettore, e il Grifo. San Giovenale è una presenza costante nella vita della comunità, che ne preserva il culto e ne rievoca la grandiosa Festa di maggio. L'altro simbolo, antico e diventato ufficialmente stemma della città il 12 ottobre del 1951, è l'animale fantastico raccontato in una leggenda che lo vede conteso tra Narni e Perugia. Secondo l'araldica, è 'd'argento al grifo di rosso, linguato dello stesso', ed è rivolto a sinistra, come si trae dal sito del Comune, e come si vede in quasi tutte le raffigurazioni che si incontrano in città".
(Foto presa da Ciaoumbria.it)
27/6/2021 ore 13:48
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