Giovedì 07/11/2024
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Narni, Bruschini sulla Corsa all'anello: "è necessario un continuo ricambio generazionale"
"Ogni narnese sa quanto la città tiene alla sua festa, che non si può più solo definire con questo appellativo, dal momento che essa è diventata ormai un vero e proprio evento". A parlare è Sergio Bruschini, da sempre impegnato in prima linea su tutto ciò che riguarda la Corsa all'Anello. "E' un evento - spiega - che coinvolge tutta la comunità e mette in moto meccanismi fatti di passione e volontariato che coinvolgono tra i soli “addetti”, circa un migliaio di persone. Di acqua ne è passata sotto i ponti da quando un gruppo di cittadini ebbe l’idea di rievocare il Medioevo narnese con i riti ed i ‘giochi’ che si svolgevano in onore del Patrono Giovenale. La festa narnese ebbe il pregio di uscire dai canoni tradizionali delle manifestazioni che si svolgevano in quegli anni, introdusse l’interesse per la rievocazione storica ed ottenne il coinvolgimento corale dei narnesi. Una tradizione, dunque, che è cresciuta fino a rappresentare un volano indiscutibile anche per l’economia della città grazie al richiamo turistico che si è sviluppato intorno ad essa. Oggi - continua Bruschini - la Corsa all’anello si avvale dei nuovi strumenti digitali, tanto da essere anche multimediale. L’Ente Corsa ha una sua sede ed un ‘Campo de’ li giochi’ dedicato; il Museo della festa è una realtà aperta ai visitatori ed addirittura si tengono lezioni sul Medioevo ricostruito con docenti qualificati. Insomma la ‘festa’ è diventata un evento che si sviluppa anche in ambito economico e culturale. Manca, però, qualcosa che faccia compiere all’evento quel più volte evocato ‘salto di qualità’ che permetta una volta per tutte alla manifestazione di uscire dall’ambito dai confini regionali. Per fare il ‘salto’ ci vogliono braccia e menti. A cominciare dal ricambio generazionale nei terzieri. Un aspetto questo che mostra delle innegabili sofferenze, sia a causa della decrescita demografica del nostro territorio, sia perché non sono pochi i giovani che non se la sentono di impegnarsi per lunghi periodi dell’anno. C’è poi il problema delle infrastrutture che fa perdere molte risorse ai terzieri, in particolare quelli che ancora oggi non hanno una hostaria ed una sede propria. Essi vanno aiutati a risolvere questo problema che drena risorse e mette sempre più in forse la continuità delle iniziative. Pensare di continuare ad andare avanti con il solo volontario - sottolinea Bruschini - non è più possibile; per non parlare del fatto che con i soli introiti delle ‘hostarie ‘si riesce a fatica a far quadrare i conti. La ‘festa di popolo’ deve poter trovare anche altre fonti di guadagno e trasformarsi, almeno in parte, in qualcosa che produce reddito che possa essere anche una forma di lavoro per chi collabora in essa interessando, perché no, altri operatori del settore che potrebbero investire nel territorio. Pensare al coinvolgimento di uno sponsor nazionale è un’idea certo non originale e non facile ma va perseguita con determinazione. L’evento deve quindi avere la forza di creare uno “spin-off”, si insomma deve poter realizzare valore aggiunto utilizzando ciò che produce: turismo, cultura, divertimento, arte, sartorie; con originalità sapendosi elevare al di sopra delle altre tradizioni che si svolgono in Italia. A chi ci ricorda che la nostra città ha “solo 20.000 abitanti” ed un centro storico di dimensioni ridotte, rispondo dicendo che lo spirito pioneristico dei nostri concittadini, primi organizzatori della Festa, mai avrebbero immaginato che ciò che stavano facendo fosse alla loro portata. Essi pensarono in grande, ebbero coraggio ed osarono. Ed hanno avuto ragione! Oggi dobbiamo tutti recuperare quello spirito e continuare a far crescere la Corsa all’Anello".
4/5/2023 ore 12:45
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