Se ne è andato Riccardo Mazzoli, un altro di quei personaggi narnesi noti a molti, in virtù delle sue innate qualità artistiche e delle tante cose fatte in città nel corso del tempo. Sin da giovanissimo si era lasciato rapire dal fascino per la musica. Era un validissimo pianista ed aveva fatto parte di tanti "complessi" (oggi noti come "band") che andavano di gran moda alla fine degli anni '60 e negli anni successivi. E' stato per lungo tempo l'organista del Duomo ed aveva allestito un piccolo studio musicale in delle stanze di proprietà della diocesi, situate sotto al campanile, con le finestre che si affacciavano sul campetto di Sant'Alò. Al suo interno Riccardo aveva montato un grande impianto stereo e persino un vecchio organo "Hammond" sul quale si esercitava per ore intere. Quel locale, dalle luci basse e le atmosfere magiche, si riempiva di musica e di gente che lo andava a trovare, soprattutto nelle ore pomeridiane. Erano i tempi in cui il giovane Mazzoli abitava ancora con i genitori giù in fondo a via Gattamelata, davanti ai lavatoi. Sul tetto di quella casa spuntò ad un certo punto una grande e strana antenna a forma di ombrello: era quella della ricetrasmittente ("baracchino") di Riccardo che si appassionò anche a questo hobby, molto in voga dalle nostre parti in quegli anni. All'epoca Narni pullulava di "Cb" (le persone che parlavano con il baracchino) e Riccardo era uno di questi. Ne aveva montato uno anche all'interno della sua Fiat 126, a conferma della grande passione che aveva per il mondo della radio. Poi di nuovo la musica, tanta e praticata a casa, nel suo studio e durante le centinaia di spettacoli e di serate che faceva ovunque; in gruppo o insieme alla moglie, scomparsa ancora giovane, molti anni fa. Lei era una bravissima cantante, lui un grande pianista, dotato anche di una buona voce. Riccardo era noto a molti come insegnante. Per lunghi anni è stato infatti docente presso le scuole medie della città. Non stava bene da parecchio tempo, ma nonostante ciò la notizia della sua scomparsa ha colto tutti di sorpresa, gettando un velo di tristezza e di dolore su tutti noi. Ci mancherà quel suo modo garbato di parlare con la gente, quel suo tono di voce delicato e quelle sue dita magiche che si muovevano con leggiadria sulla tastiera di un pianoforte.