E' morto Alessandro Eroli, capostipite della nobile famiglia narnese, nota per appartenere alla casata dei Marchesi Eroli. Alessandro avrebbe compiuto 68 anni il prossimo mese di ottobre. La sua è stata una scomparsa che si può definire improvvisa. In tanti, infatti, lo avevano incontrato in città fino a qualche giorno fa. Venerdì scorso ha cominciato a non stare bene e sabato, in considerazione di un quadro clinico che mostrava qualche preoccupazione, i suoi famigliari hanno deciso di ricoverarlo in ospedale. Da quel momento la situazione è precipitata in modo drammatico, con le condizioni generali di salute di Alessandro che sono andate peggiorando di ora in ora. Fino alle prime ore di stamane, quando il suo cuore ha cessato di battere. Chi ha conosciuto Alessandro lo ricorda per il suo carattere taciturno, ma anche per la sua predisposizione alla battuta. Strappargli qualche bella risata, quando si trattava di ricordare i tempi della scuola, era cosa facile. Di quel periodo, infatti, Alessandro ha sempre conservato decine di aneddoti legati ad una fase spensierata ed allegra della sua vita. Le mattinate trascorse a lezione nelle aule dell'ex seminario, le lunghe "sedute" vissute nello stanzone situato nella zona dei bagni, che fungeva da "salotto", dove si ritrovavano gli studenti di tutte le classi, non solo durante l'ora della ricreazione. Poi i lunghi pomeriggi trascorsi in casa, a studiare in quella che oggi è la "Sala del camino" di Palazzo Eroli, dove Alessandro dava spesso appuntamento ad un ristretto numero di amici. Alessandro da ragazzo amava giocare al calcio ed a pallavolo. Cosi capitava spesso che, insieme a tanti coetanei dell'epoca, egli si ritrovasse nella zona di Miriano, luogo di origine della mamma, o di Santa Lucia. Qui, ai piedi di una villa, situata nella zona del Montagnone, c'era un grande giardino con un prato che si prestava alla perfezione per giocarci al calcio. Erano gli anni in cui Alessandro si spostava in sella al suo inseparabile Benelli "Export", bianco e verde. Terminata la scuola egli è entrato subito nel mondo del lavoro. Dapprima come impiegato in un'azienda edile e poco dopo in banca, alla Cassa di Risparmio di Narni, poi diventata Carit. Qui vi è rimasto fino al raggiungimento dell'età pensionabile e qui ha fatto tutta la trafila interna, fino a diventare funzionario addetto al controllo delle agenzie. Benchè non frequentasse molto la città, si teneva sempre informato, attraverso il nostro portale, su ciò che accadeva. Ce lo aveva ricordato più volte di essere un nostro lettore. La sua scomparsa ci addolora e lascia un vuoto in quella fascia di narnesi nati negli anni cinquanta e che hanno attraversato l'epoca bella dei settanta, quella in cui Narni ha vissuto i suoi momenti migliori. Alessandro lascia la moglie Paola, i figli Francesca di 37 e Carlo di 29 anni ed i fratelli Stefania e Paolo. A loro tutti vadano le nostre condoglianze.