La proposta di Roberto Nini: "perchè non fare un film sulla storia di Narni Sotterranea?"
Bilancio di fine anno per "Narni Sotterranea". E non poteva non essere un bilancio molto positivo visto che la fine della pandemia ha consentito di riprendere i ritmi di un tempo. Con i sotterranei narnesi presi nuovamente d'assalto da centinaia di visitatori. Per Roberto Nini, il "patron" di Narni Sotterranea, quello del sito narnese "è un sogno che si sta avverando". Nini coglie così l'occasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe, lanciando delle frecciatine a quei cittadini che non avrebbero scommesso un centesimo sulla riuscita di questa iniziativa. "Per molti narnesi - afferma Nini -, la storia di 'Narni sotterranea' è ormai nota ed i più affezionati si vantano di far parte della città che li ha resi famosi ed amici di chi, con passione, li ha letteralmente tirati fuori dall'oblio. Molti altri non ci sono mai stati, pur avendone sentito parlare ed avrebbero la curiosità di vedere i nostri sotterranei. C'è poi una ristretta cerchia di indomabili che da una vita ripetono 'non vale la pena perdere tempo per andare a vedere di cosa si tratta'. A contrastare quest'ultima frangia di irriducibili - continua Roberto Nini - ed a convincere i pigri fortunatamente ci sono i dati di fatto. Ricordate la Narni fine anni ottanta? La crisi dell'industria che per oltre un secolo aveva dato la piena occupazione? La città non era inserita nelle mète turistiche umbre in quanto collocata vicino a Terni, nota per le acciaierie. Mentre ci si interrogava su come riconvertire le industrie e si parlava di inceneritori indispensabili per smaltire rifiuti e far partire mega centrali a gas, un manipolo di ‘folli visionari’ del Gruppo Utec, dediti alla speleologia, avevano scoperto un sotterraneo sulle pendici dello scoglio calcareo dove poggiava la loro città, che in quegli anni erano oggetto di consolidamento. Avevano cercato di sensibilizzare gli organi preposti, la Soprintendenza, il Comune, le forze politiche ma la risposta era sempre la stessa: non ci sono i soldi e poi con la crisi che c'è dobbiamo pensare ad altro. Fortunatamente, come a volte accade, tra i tanti dinieghi qualche persona interpellata si era mostrata interessata a questi ragazzi, che si differenziavano dai loro coetanei per una forte passione verso il patrimonio culturale e naturalistico del loro territorio. Quando gli speleologi avevano violato lo stretto passaggio, scoprendo un vero e proprio tesoro nascosto, era nata subito in loro l'idea che quel sotterraneo dovesse essere aperto al pubblico e fatto conoscere. Di acqua sotto i ponti - conclude Nini -, ne è corsa tanta; quel cumulo di macerie è stato ripulito e valorizzato grazie alla perseveranza di un piccolo manipolo di volontari ed ora è il maggior attrattore turistico di Narni, con una importante ricaduta economica per tutta la città. Oggi, addirittura, ci sono imprenditori, come accaduto di recente, che si fanno avanti per finanziare interventi necessari al miglioramento del percorso, con l'utilizzo di sistemi innovativi utili a coinvolgere lo spettatore in una storia che non lo vede come semplice turista ma lo fa diventare protagonista della stessa. Ma siccome i sogni non finiscono mai, si vorrebbe realizzare un film sull'intera vicenda, uno sceneggiatore ha preparato quanto necessario, chissà che non arrivi anche un produttore interessato?".