Eleonora Pace: sarò il consigliere regionale di tutti gli umbri, ma continuerò ad impegnarmi per Narni
di ELEONORA PACE
Aver ricevuto il mandato da tanti cittadini umbri a rappresentarli in Consiglio Regionale credo che debba far sentire appieno il peso di una responsabilità che, in un periodo di grandi trasformazioni e nella dimensione sempre più globale nella quale ci muoviamo, potrebbe far pensare ad un mandato da svolgere sganciato da riferimenti provinciali, piuttosto che locali. Non è il mio caso e mi accingo ad affrontare questa nuova esperienza rimanendo fortemente collegata con la mia città nella quale continuerò a svolgere il compito di minoranza che gli elettori mi hanno affidato, mentre in Consiglio Regionale siederò tra i banchi della maggioranza in una inedita esperienza di governo dell’Umbria per tutto il centrodestra. Tuttavia, il problema delle esigenze di rappresentanza di un territorio di riferimento, quale quello della provincia di Terni e dell’area narnese in particolare, non sarà disgiunto dalla capacità di guardare all’insieme dei problemi di questa regione. Infrastrutture, sanità, sviluppo, lavoro, ambiente, sono solo alcune interfaccia che dovranno, in tempi brevissimi, connettere o riconnettere anche il tessuto socio-economico di Narni al nuovo corso carico di sfide che attenda la nuova maggioranza. Io ci sarò con tutto il mio impegno per dare gambe e testa ad idee e progetti che dovremo, tutti insieme, nell’azione delle diverse istituzioni, decidere se far essere la coda ultima di ciò che prima non si è fatto, oppure l’anticipazione di uno scenario completamente nuovo da costruire. E’ indubbio che, anche politicamente, la sfida che attende la maggioranza in Regione, guidata dalla Presidente Donatella Tesei, sia da affrontare con entusiasmo, ma anche con buona dose di realismo. Da una parte c’è un cammino ininterrotto di 50 anni, dall’altra i primi passi di un nuovo quinquennio che vorremmo sia veramente capace di recuperare, in tanti ambiti, il tempo perso, ma anche di consolidare tutto ciò che in modo virtuoso si è affermato nel nostro territorio. Ecco perché, pensando ad una nuova visione dell’Umbria nel suo insieme, il mio pensiero non può che concentrarsi sui tanti temi di cui da tempo si discute nel nostro territorio, in un mix di opportunità ed emergenze, che dovranno essere affrontati con coraggio e lungimiranza. Uno dei profili più importanti sarà quello di rendere finalmente il territorio dell’Umbria sud e Narni in particolare, un “unicum” nell’offerta turistica complessiva della nostra regione, valorizzando la diversità e la specificità di tutti i territori, ma dando l’adeguato spazio alle eccellenze che esistono in questo campo come una piena valorizzazione dell’identità storico culturale di Narni, attraverso l’adozione di strumenti che diano finalmente una dimensione alta alla “Corsa all’Anello”, che deve poter contare anche attraverso una revisione delle attuali legge sulle feste storiche dell’Umbria, di una maggior attenzione e di opportunità. Così come credo che decenni di storia industriale non possano essere lasciati al ricordo di ciò che c’era ed al declino di ciò che è rimasto, occorre sostenere con politiche che investano su fattori localizzativi favorevoli sia il consolidamento delle realtà industriali di eccellenza, ma anche l’attrazione di nuovi soggetti che individuino nel nostro territorio elementi forti per scegliere di fare impresa da noi. Non potrà mancare un’attenta riflessione per quanto riguarda la sanità ed i servizi ad essa connessi, per capire il modo migliore per recuperare ritardi che sono diventati una vera emergenza perché accanto alla chimera di strutture mai realizzate si è nel contempo, in barba ad ogni assicurazione, continuato a chiudere servizi senza avere in cambio alternative. E poi infrastrutture stradali e ferroviarie che liberino finalmente energie ed opportunità per favorire indirettamente la crescita di tutte le aree regionali compresa la nostra. Pensare che tutto ciò sia possibile realizzarlo con un tocco di bacchetta magica o in conflitto con istituzioni e territori sarebbe sbagliato oltre che velleitario. Tutto questo potrà realizzarsi solo con la sinergia di tutte le istituzioni, da quelle locali e regionali fino al governo nazionale, seguendo, però, il corso di una visione nuova dell’Umbria che, dopo tanti, troppi anni, oggi si affaccia per la prima volta alla sfida di governo.