Capitone: a dicembre la scuola dell'infanzia era decimata dall'influenza, recita natalizia riproposta anche a gennaio
]
Era lo scorso 19 dicembre quando l'influenza aveva costretto a letto la maggior parte dei piccoli alunni della scuola dell’Infanzia di Capitone. Così era stato impossibile organizzare con tutti gli alunni presenti la festa di Natale, alla quale i bambini tenevano tantissimo, tanto da averla preparata con grande entusiasmo. La festa venne fatta lo stesso, ma con la presenza di soli tre alunni. Data la situazione e leggendo sui volti dei bambini la delusione per quell'evento rappresentato in versione ridotta, le insegnanti ebbero l'idea di festeggiare "due volte" il Natale, ovvero sia quel giorno che a gennaio, una volta rientrati dalle vacanze. Un modo speciale per permettere ai bambini che non c'erano il 19 dicembre ed alle loro famiglie di poter condividere insieme la magia di una festa importante come è quella del Natale. Detto fatto, con la recita che è andata in scena lo scorso venerdì 12 gennaio, alla presenza di tutti i bambini, delle loro famiglie e di tanti abitanti del paese. La recita ha riguardato la riproposizione di una storia tratta dal libro “Il pacchetto rosso” di Linda Wolsgruber. Essa si svolge in un paese di montagna, dove un misterioso pacchetto rosso, di cui nessuno conosce il contenuto, gira come dono di Natale di mano in mano e a poco a poco cambia la vita dei suoi abitanti, poiché chiunque lo riceve sente immediato il suo effetto benefico e avverte l’esigenza di condividere quel bene e quella sensazione di felicità che lo pervade. Anziani, adulti, bambini, sono in tanti a ricevere e offrire il pacchetto magico, convinti che il solo fatto di averlo avuto in dono abbia reso migliore la propria vita e abbia allontanato tristezze e preoccupazioni. Questa rappresentazione nasce dal lavoro iniziato con la 'Giornata della gentilezza' nella quale i bambini, invitati a riflettere su valori fondamentali come: l’essere gentili, l’importanza dei piccoli gesti che possono suscitare gioia e del piacere nel donare senza ricevere nulla in cambio. Così, accompagnati dalle insegnanti, i piccoli scolari hanno girato per il paese di Capitone donando agli abitanti sorrisi, parole gentili e i loro disegni. Per i cittadini della frazione narnese il semplice fatto di aver ricevuto un disegno e un sorriso, e dunque di essere stati pensati da qualcuno, è stato un gesto che ha riscaldato il loro cuore e li ha fatti sentire di buon umore e desiderosi di ricambiare quel gesto generoso. Il paese ha così invitato gli alunni e le insegnanti ad una merenda all’aperto, per passare una mattinata insieme in allegria e regalare anche loro un sorriso da poter ricordare a lungo. A dimostrazione che l’atto del donare e la volontà di rendere felici gli altri è più importante del dono in sé e che un gesto pensato e donato col cuore può innescare una catena virtuosa di buone azioni, in un 'contagio' che ha una spirale senza fine". I gesti di gentilezza sono continuati con la raccolta alimentare alla quale hanno contribuito famiglie e abitanti del paese. I bambini in questa occasione, accompagnati dalle insegnanti, si sono recati nel negozio del paese per fare la spesa tutti insieme, per poi donarla ai volontari della Croce Rossa Italiana. "Tutti noi - dicono i genitori dei bambini di Capitone -, ringraziamo le insegnanti per il loro operato e per il profondo messaggio che sono riuscite a trasmettere ai nostri figli, a noi e agli abitanti del paese. Non importa quanto si dà, ma quanto amore si mette nel dare. Per essere felici basta poco, un gesto fatto col cuore è il dono migliore e il regalo più bello è quello che ti scalda il cuore. Con la speranza che tutti, non solo a Natale, vedano gli altri come un dono speciale, e sappiano amare ridere e perdonare, questi sono i doni più belli che si possano fare".