Area di crisi complessa di Terni e Narni: Paparelli (Pd) chiede di sapere a che punto è la procedura di aggiornamento
“Conoscere a che punto si trova la procedura di aggiornamento dell’Area di crisi complessa di Terni e Narni”. È quanto chiede il consigliere regionale Fabio Paparelli (Pd) annunciando la presentazione di una interrogazione alla Giunta. Nel documento paparelli vuole conoscere “quale sia la prospettiva di ulteriori finanziamenti nazionali a valere sulla legge 181 e regionali sul Fesr 21-27”. “Inoltre – spiega Paparelli – sarebbe importante capire come mai l’Assessore di riferimento non abbia ritenuto utile invitare all’audizione della X Commissione del Senato Cna e ConfArtigianato. Il 15 giugno scorso, infatti, una delegazione della Commissione ‘Industria, commercio, turismo’ è stata a Terni per avviare gli approfondimenti sull’area industriale complessa di Terni e Narni, con audizioni dei rappresentanti degli enti locali interessati, Regione Umbria, Provincia di Terni, Comuni di Terni e Narni, e delle realtà produttive locali coinvolte, organizzazioni sindacali e rappresentanti del sistema imprenditoriale. Non è chiaro l’obiettivo amministrativo concreto di tale passerella, di cui si è notato il mancato invito alla Cna e alla ConfArtigianato, realtà molto rappresentative delle piccole e medie imprese del territorio, visto che le competenze in materia sono esclusive del Mise e della Giunta regionale”. “Ricordo – prosegue Paparelli - che l’accordo di programma triennale del 2018 è scaduto il 30 marzo 2021. Complessivamente, con l’accordo di programma, sono stati destinati più di 58 milioni di euro, di cui 20 milioni di risorse nazionali a valere sulla legge ‘181/89’ e 38,25 milioni di euro di risorse regionali, cui sono state aggiunte le risorse destinate agli investimenti di cui agli accordi di sviluppo, contratti di sviluppo e accordi di innovazione successivamente messi in campo. Le annunciate procedure di vendita di Ast, che avranno conseguenze decisive sul futuro del comparto siderurgico, nonché le vicende relative ad aziende come la Treofan, rischiano di minare alla radice un Piano di Riqualificazione e Riconversione Industriale che aveva trovato le sue ragioni fondative proprio sulla riqualificazione dei due comparti in un ottica di innovazione e sostenibilità. Alcuni progetti sono in stand by a causa dell'emergenza sanitaria ed economica e si rischia di non rispettare i tempi previsti dalla normativa in essere”. “Non va dimenticato – sottolinea Paparelli – che il 9 febbraio 2021 è stata approvata all’unanimità dall’Assemblea legislativa dell’Umbria una mozione che impegnava la Giunta ad attivare con tempestività un confronto con il Governo per la proroga e l’aggiornamento dell’Accordo di programma, con la richiesta di ulteriori finanziamenti per la reindustrializzazione e per tutelare le iniziative di investimento in atto, in relazioni a scadenze ed impegni che l’emergenza sanitaria ha reso non praticabili. Anche il Consiglio comunale di Terni – conclude - ha approvato il 29 marzo 2021 un atto di indirizzo che impegnava il Sindaco e la Giunta comunale ad attivarsi, insieme alla Regione Umbria e al Comune di Narni, per ottenere dal Governo una proroga dell'Accordo di programma”.