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Con la prima Comunità energetica Narni si conferma all'avanguardia nel settore dell'energia da fonti rinnovabili
Narni conferma di essere all’avanguardia nel settore dell’energia da fonti rinnovabili. E’ narnese una delle prime Comunità Energetica Rinnovabile d’Italia. Si chiama “Narni 1” e è stata presentata venerdì pomeriggio nella sala del teatro della scuola Luigi Valli. I lavori, coordinati da Giulio Cesare Proietti, sono stati introdotti da Luigi Annesi. “Le Comunità Energetiche – ha detto nelle conclusione l’ing. Giacomo Porrazzini, presidente dell’ Associazione Pensare il Futuro- sono il futuro. Avranno un ruolo determinante per tenere sotto controllo il costo dell’energia, per contrastare il cambiamento climatico e creeranno tanti posti di lavoro”. La Comunità Energetica Rinnovabile è stata introdotta dal Governo con il decreto milleproroghe del 2019. Sono ancora nella fase sperimentale. L’obbiettivo è consentire a associazioni di cittadini e imprese di produrre e auto consumare energia da fonte rinnovabile. La Comunità Energetica di Narni ha caratteristiche che la rendono particolarmente interessante. E’ partita per iniziativa di un ristretto gruppo di cittadini, grazie alle competenze tecniche e burocratiche dell’ing. Giorgio Maurini; è stata fortemente supportata dal Comune. L’assessore Alfonso Morelli e l’ing. Pietro Flori, intervenendo nel corso della conferenza hanno illustrato le finalità, sottolineando in particolare la volontà di sostenere le famiglie in difficoltà; è stato selezionato un “soggetto aggregatore”, ovvero un raggruppamento di imprese che finanzieranno e realizzeranno il progetto. Leonardo Pozzoli, responsabile della Free Soft & Tech, ha illustrato nello specifico come intende intervenire il Network E-CO, formato da aziende che hanno tutte le competenze tecniche e finanziarie richieste. L’ing. Pierluigi Cernieri ha tra l’altro illustrato come l’Energy Box che il Network mette a disposizione può consentire un uso intelligente e economico dell’energia prodotta. In poche parole il cittadino che aderisce all'iniziativa può decidere, se ha gli spazi adatti, di installare sul tetto della propria abitazione un impianto fotovoltaico che verrà messo "in rete" con quelli degli altri cittadini aderenti alla "Comunità energetica". Al progetto potranno aderire, in forme diverse anche quei cittadini che non hanno la disponibilità di superfici sulle quali installare dei nuovi impianti fotovoltaici. La Comunità energetica è insomma un'aggregazione di cittadini che si organizzano per produrre e consumare energia rinnovabile, privilegiando l’utilizzo di pannelli fotovoltaici. Questo modello, che non esclude altre forme di auto produzione, è attualmente fortemente incentivato dallo stato per cui, in base a come si vuole aderire all'interno della comunità, sono previsti importanti remunerazioni per la produzione di energia e importanti riduzioni del costo dell'energia autoprodotta consumata. Alla Comunità si può aderire come consumatore, come produttore o come produttore e consumatore, senza necessariamente abbandonare i fornitori attuali di energia
(Nella foto Leonardo Pozzoli, responsabile della Free Soft & Tech)
12/4/2022 ore 3:35
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